Settembre, come Gennaio, è il mese dei buoni propositi, porta con sé i ricordi dell’estate e dei momenti di riposo e svago. Sembra, finalmente, di nuovo tutto possibile. La visione del futuro è estremamente positiva, prepara all’accelerazione che ci porterà alla fine dell’anno, sulla scia degli obiettivi raggiunti e dei progetti portati a termine.
È proprio con lo sguardo sereno che oggi cerco di riordinare i pensieri per fissare priorità e scadenze, per delineare l’agenda del terzo quarter dell’anno che, appunto, porterà a bilanci e valutazioni. I pensieri corrono al tema della parità di genere, quest’estate inevitabilmente l’argomento si è associato alla dolorosa questione della violenza sulle donne. Ingombrante. Inaccettabile. Ma, nonostante i recenti episodi di cronaca, le mie riflessioni si allargano perché quando parliamo di parità di genere non possiamo non pensare alla lotta contro le molestie sul lavoro che sono una delle forme più odiose di discriminazione. Le molestie ledono la dignità dei lavoratori, penalizzano le imprese in termini di immagine e reputazione e hanno impatti importantissimi sulla produttività.
Per questo assistiamo ai comportamenti virtuosi di aziende eccellenti che desiderano essere riconosciute come Best Workplaces, sarà un caso che nelle aziende in cui il clima complessivo è migliore la produttività è più elevata? Le aziende Best Workplaces italiane sono sopra la media europea (89% dietro solo alla Danimarca e a pari merito con Belgio e Finlandia e fanno registrare una crescita media annua del fatturato pari al 26%). In crescita anche i Best Workplaces for Women, luoghi di lavoro che le donne premiano secondo cinque parametri molto significativi: credibilità, rispetto, equità, orgoglio e coesione. Più recente e meno conosciuta la classifica dei migliori posti di lavoro in riferimento alle tematiche di diversità e inclusione. Classifica che vuole premiare gli ambienti inclusivi che offrono una employee experience capace di favorire e sviluppare il potenziale di ognuno, indipendentemente dalla carica ricoperta in azienda.
Tanta strada c’è ancora da fare, ma la direzione è quella giusta e credo che Associazioni come la nostra siano fondamentali per tracciare la rotta verso quel futuro in cui le funzioni organizzative, HR, Security, Safety, Legal, Communication, lavorano in concerto verso una disciplina organica a tutela dei lavoratori in primis, che però sul lungo termine assicura grandi benefici alle Organizzazioni, rendendole eque e sostenibili.
La battaglia da portare avanti è culturale perché il fenomeno delle violenze, delle molestie e delle discriminazioni e disuguaglianze è diffuso in tutto il mondo e in tutte le professioni con conseguenze devastanti nelle persone, nelle loro famiglie e nella comunità intera. Il risultato? Scarsa efficienza, minor produttività, e rallentamento di crescita e sviluppo sociale ed economico.
L’Italia è stato il primo Paese europeo ad adottare la Convenzione N.190 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, varata nel giugno del 2019. Questo ci dà un vantaggio e una speranza.
E allora segno in agenda il primo appuntamento sul tema del prossimo quadrimestre, sarà il tavolo di lavoro Work Place Violence, che con grande convinzione abbiamo promosso come ASIS e che è previsto per il prossimo mese di novembre.
Buona ripartenza,
Paola Guerra