Intercettare i comportamenti criminali in ambito aziendale, in virtù dei limitati strumenti di contrasto se comparati a quelli delle Forze dell’Ordine, è un esercizio strategico che permette di spostare sempre più lago della bilancia verso comportamenti proattivi a discapito di quelli reattivi. Inoltre, strategie ed esiti delle attività non sempre coincidono: se in azienda la priorità è la protezione del patrimonio a tuttotondo (umano, organizzativo, materiale e immateriale), per le Autorità la priorità principale è sempre quella di assicurare i criminali alla giustizia.
La notizia positiva di questa sfida è che il comportamento criminale si basa su logiche semplici ed immediate, e si badi: logiche non tecniche. In particolar modo non bisogna mai dimenticare che ogni comportamento criminale è logicamente orientato ad un risultato: trovare il modo più efficiente ed efficace per sottrarre impunemente valore. Tale logica tiene costantemente presente ogni strumento di mitigazione implementato dagli attori, che viene analizzato con precisione alla ricerca di una falla, di un “bug”. È proprio questa logica che conduce al prossimo modus operandi, quello che ancora non si conosce e che per definizione, non si mitiga perché ignoto.
Come si contrasta qualcosa che non si conosce? Come si mitiga qualcosa che non è rilevabile? La Security aziendale, in particolar modo la parte fattivamente impegnata sul campo, è la prima sentinella e quindi il primo filtro che il nuovo comportamento malevolo incontra. Questo passerà indisturbato inizialmente, senza generare allarmi e, in accordo con l’esperienza di chi scrive, genera un lavoro inverso partendo dalla perdita manifestata a valle per poi risalire la china degli eventi per giungere alla genesi della mancanza stessa. Fra le armi a disposizione, ci sono due competenze specifiche e fondamentali che vanno considerate e sviluppate quando si cerca di scovare i nuovi Modus Operandi:
- La lettura degli “early signals” (essere curiosi):
Sebbene sarebbe magnifico vedere sventolare una bandiera rossa ogni volta che un comportamento anomalo si manifesta, nel caso dei nuovi modus operandi purtroppo questo raramente accade. È implicito nella citata logica del comportamento criminale: restare impuniti implica il non essere rilevati.
Essere curiosi ogni qualvolta si identifica un’anomalia, per quanto minima, per quanto trascurabile. Questa è la via! Come cita un vecchio proverbio: “Il diavolo si nasconde nei dettagli”. Ecco, dunque, la prima competenza: vivere ogni dettaglio anomalo come importante, non trascurabile. Non esiste dettaglio piccolo abbastanza da non meritare la nostra curiosità. Cercatene la genesi, leggete l’anomalia, siate perniciosi. Fino al limite della completa soddisfazione della curiosità che ha sollevato il dubbio nella nostra mente. Siate i primi liberatori della vostra immaginazione e non le datevi troppe regole o limiti, il che conduce al secondo elemento fondamentale:
- Sviluppare e mantenere il “pensiero laterale” (o divergente):
L’espressione “Pensiero laterale” è stata coniata dal Professor Edward De Bono nella Sua fondamentale opera The Use of Lateral Thinking ed è successivamente anche divenuta una voce dell’Oxford English Dictionary, che lo definisce come “a way of solving problems by using your imagination to find new ways of looking at the problem”, ossia “un modo di risolvere i problemi utilizzando l’immaginazione per trovare nuove vie per guardare al problema”.
La consistente mole di informazioni che il cervello umano deve processare quotidianamente, unitamente ad una indesiderata sensazione di incertezza per ciò che non si conosce, induce il nostro cervello ad individuare schemi e modelli di pensiero da applicare ogni volta che si verifica un’aderenza fra realtà e lo schema stesso. Un processo al tempo stesso di ottimizzazione delle risorse e di riduzione della complessità e delle ansie da questa generate. Nel corso della vita, gli schemi mentali vengono modificati a mano a mano che abbiamo accesso a nuove esperienze e, quindi, a nuovi apprendimenti. Tuttavia, questo non sempre accade, soprattutto perché possiamo opporci a vivere nuove esperienze o a incorporarle ai nostri schemi.
Il nuovo modus operandi si trova spesso lì, fuori dallo schema, fuori dal modello e per questo più difficile da individuare, da riconoscere.
Altra buona notizia qui: è scientificamente provato che il pensiero divergente può essere allenato, che la mente umana, come in tanti altri ambiti, si adatta ed impara. L’incoraggiamento in questo caso è quello di fare delle banalissime ricerche su come farlo: ci sono tanti esercizi che aiutano a disfarci di schemi mentali che sono nemici dei nuovi modelli comportamentali dei criminali.
Il nostro pensiero è divergente abbastanza? Siamo in grado di rompere gli schemi? Di crearne di nuovi ed eventualmente in grado di abbandonarli al bisogno?
Esistono diversi test per verificare se e quanto siamo in grado di pensare fuori dagli schemi uno semplice che a me piace molto è quello dell’esercizio dei 9 punti e delle 4 rette, non a caso ideato dal già citato Edward De Bono. L’esercizio è quello di riuscire ad unire tutti e 9 i punti tracciando 4 linee sequenziali, vale a dire non bisogna mai staccare la penna dal foglio e la linea successiva continua dal termine della precedente:
Qui la soluzione:
https://www.fabriziocostantini.it/marketing/lateral-thinking/esercizio-9-punti.php
In conclusione, segnali deboli e pensiero laterale sono gli strumenti identificativi di ciò che ancora non vediamo ma che già c’è. Il “game changer” dell’elemento umano alla scoperta del nuovo, che nuovo per gli attori malevoli non è. Loro per primi hanno dovuto dar prova di esercizio del pensiero laterale per abbattere, eludere o rendere inefficaci le difese esistenti. Ed è proprio lì che si nasconde il nuovo modus operandi, quello che grazie a voi il business conoscerà e si adopererà per rendere inefficace: conoscenza al servizio dell’azienda.
Curioso e fuori dagli schemi, non è forse la descrizione perfetta che nel nostro immaginario abbiamo di Sherlock Holmes?
Marco Ranieri,
Senior Investigations Manager