di Fabio Banfi –Staff GPG, Azienda Trasporti Milanesi SPA
Carissimi colleghi, non vi preoccupate, non voglio tediarvi ritornando su quel che è accaduto durante la Pandemia e tutto ciò che ha inevitabilmente comportato per la popolazione e per chi come noi si occupa di rischi e sicurezza, neppur intendo soffermarmi sui mesi successivi all’uscita dalla crisi ed i relativi entusiasmi.
Intendo condividere con voi, che rappresentate il gotha della sicurezza, ciò che è avvenuto ancor dopo e che ancora sta avvenendo, una voce di sottofondo, micro-dati che in un primo momento probabilmente è stato difficile cogliere.
Nel mio campo specifico, la sicurezza del trasporto pubblico, la percezione che qualche cosa non andasse è giunta proprio dai near miss provenienti dalla strada.
Le nostre analisi non mostravano particolari incrementi di reati gravi od aggressioni eppur dal personale di front line giungevano sempre più segnalazioni di disagio ed irrequietezza.
Il perdurare di una simile disarmonia fra ciò che veniva rilevato dai sistemi ed il percepito ci ha spinti ad approfondire con urgenza le possibili cause della suddetta discrepanza.
Ci siamo spinti sino alla revisione dei nostri classici campi di analisi, a prender in considerazione anche le segnalazioni apparentemente meno allarmanti, siamo scesi a livelli di dettaglio notevoli inserendo nei nostri contatori la violenza verbale, la semplice discussione fra passeggeri (anche se senza alcuna conseguenza), le animate lamentele ed a questo punto siamo andati indietro nel tempo di almeno 4 anni; il risultato? Mai livelli così alti di anomalie comportamentali da parte di passeggeri o semplici passanti.
(Fra l’altro vi è da dire che non è raro riscontrar resistenze quando si propone la revisione di metriche di analisi che sono costate mesi di riunioni, discussioni e magari consulenze esterne, mi piacerebbe sentir le vostre esperienze su questo tema)
I dati qui sotto riportati sono da intendersi indicativi, per motivi di riservatezza le percentuali esatte e relativi Cluster non possono esser condivisi
Da segnalare che una quota importante delle manifestazioni violente “alterati” si manifesta per futili motivi o nessun motivo apparente,
In base a quanto esposto, se da un lato appare corretto dire che i gravi crimini sono in costante diminuzione dall’altro è ormai certo che i crimini minori hanno subito un notevole incremento. A complicar la situazione l’aumento di ciò che non è crimine ma che influenza comunque la percezione di sicurezza.
Atteggiamenti malavitosi, maleducati e violazioni amministrative (divieto di fumo, di assumere sostanze alcoliche sui mezzi, bivacco, ecc..) in esponenziale aumento non vengono spesso colti dalle autorità, non rappresentando reato od un reato rilevante, ma generano un diffuso senso di insicurezza e di “assenza di vigilanza”.
Posso immaginare che lo sconvolgimento del mondo del lavoro e la depressione post “isolamento”, in particolare per i più giovani, abbiano rappresentato una miccia in grado di accendere una situazione sociale già delicata e con cui ora dobbiamo necessariamente interfacciarci.
Probabilmente vi ho già annoiato abbastanza, lascio quindi ad un post successivo quelli che sono stati i nostri interventi strategici e la questione, a mio avviso fondamentale, del problema strategico della sicurezza degli ambienti urbani.
Fabio Banfi