“Lockdown”. Un termine che fino a pochi anni fa ci diceva poco, quasi nulla. Lo vedevamo lontano da noi e dalle nostre vite di ogni giorno. Invece da quel che ad alcuni appare un lontano 8 marzo 2020 abbiamo imparato cosa voglia dire il termine “lockdown” portandolo, per forza (o forze) maggiori, all’interno delle nostre -fino ad allora- normali vite.
Dopo quasi due anni di pandemia, abbiamo sperimentato diversi tipi di lockdown: duro, soft, locale, per categorie etc. Quello che però è certo è come questa strategia sia diventata conosciuta e, oramai, di comune uso.
Già perché da quel 8 marzo 2020 in Italia si sono susseguiti diversi lockdown e, persino ora, alcuni paesi europei stanno conoscendo un nuovo lockdown: chi per i soli non-vaccinati (Germania, Grecia) chi per tutti, indifferentemente (Austria, Lettonia, Slovacchia…).
Ma se negli ultimi due anni abbiamo conosciuto solamente lockdown causati dal diffondersi del Covid19, negli ultimi mesi alcuni paesi hanno adottato questa strategia anche per altri motivi costringendo la popolazione locale a confinamenti ben diversi da quelli causati dal coronavirus.
Il primo, passato quasi sottotraccia, è stato a metà ottobre quando le autorità di La Palma, la quinta isola più popolosa delle Canarie, hanno posto in confinamento oltre 3mila persone a causa dell’attività del vulcano Cumbre Vieja, attività considerata “altamente pericolosa per la salute dei cittadini” poiché in grado “diffondere gas nocivi per la salute” (ANSA; EuroNews). Il lockdown, imposto e cancellato a singhiozzo sulla base dell’attività vulcanica, è stato cancellato definitivamente solamente a metà novembre (Reuters).
Fig. 1 – Autorità sanitarie locali valutano la situazione a La Palma prima dell’annuncio di un nuovo lockdown.
Anche le autorità indiane, già alle prese con le strette imposte a causa della diffusione nel Paese della variante Delta del Covid19, hanno deciso, a metà novembre, a seguito dei festeggiamenti del Diwali (la tradizione festa induista della luce) di imporre un nuovo lockdown per l’intero territorio di Delhi. Questa volta a far scattare la stretta è stato lo smog della capitale e, in particolare, i livelli delle particelle PM 2.5 nell’aria, registrate 20 volte oltre il limite massimo, rendendo “del tutto irrespirabile l’aria della capitale”. Il confinamento della capitale indiana, con una popolazione approssimativa di oltre 28milioni di abitanti, è stato il primo al mondo ad esser istituito per inquinamento (India Today).
Fig. 2 – La vie principale di Delhi deserta e mascherata dallo smog
Ma se fino ad ora abbiamo elencato due esempi di lockdown imposti per il bene comune o per la salute della popolazione, il 2021 ci ha anche consegnato lockdown mirati a contenere il dissenso interno. È questo il caso del Myanmar dove la nuova élite militare al potere ha provato a limitare l’espandersi del malcontento imponendo lockdown mirati nelle città dove i ribelli stavano prendendo maggiori consensi, consci di come il confinamento potesse mettere un freno al dissenso. La pratica, già utilizzata per contenere i profughi musulmani Rohinya nel Rakine (UNHCR), è stata più volte utilizzata nel corso dell’anno e imposta, mascherata da un aumento di contagi, nelle zone dove i ribelli prolificavano (come ad es. nel Chin State). A raccogliere le testimonianze della popolazione birmana è stato il TIME che, attraverso le parole di un giornalista locale volutamente restato anonimo, ha accusato la giunta militare di “aver strumentalizzato la pandemia da Covid19” fino a “trasformare questa mortale pandemia nell’ennesimo tentativo di controllare una popolazione che ha mostrato una resistenza costante.” Il morbo da curare per alcuni non è, dunque, solo il Covid19.
Fig. 3 – la giunta militare birmana scende nelle strade per imporre un nuovo lockdown.
Se è, dunque, vero che la pandemia ci ha consegnato nuovi paradigmi, nuovi modelli entrati nella vita di ogni giorno, è altrettanto vero che i metodi usati per il suo contenimento sono, ormai, entrati nel “manuale guida” di molti governi -democratici o meno- che hanno -chi virtuosamente chi cinicamente- trovato nuovi metodi per la gestione delle masse.
Nicola Bressan
Travel Security
Caporedattore ASIS Italy